I
mandala, con origini antichissime e diffuse in tutto il mondo,
assumono forme e significati diversi a seconda delle culture e degli
obiettivi. In Oriente, ad esempio, sono un’arte sacra usata per la
preghiera e la meditazione, come i celebri mandala di sabbia colorata
dei monaci tibetani, carichi di simbologie spirituali. Al termine
della loro creazione, la sabbia viene dispersa in acqua per
diffondere l’energia benefica. In Occidente, invece, lo psichiatra C.
G. Jung li ha impiegati come strumento terapeutico per esplorare
l’inconscio e favorire la conoscenza di sé.
Oggi, la pratica
del mandala è accessibile a tutti ed è considerata un potente
strumento per raggiungere obiettivi in diversi ambiti: crescita
personale, clinico, pedagogico e scolastico. In psichiatria, i
mandala sono usati per il contenimento e il rinforzo delle funzioni
cerebrali in patologie neurodegenerative, oltre che per il
mantenimento delle abilità motorie. A scuola, promuovono
concentrazione, apprendimento e autostima; nei percorsi di crescita
personale, favoriscono il rilassamento, la creatività e il pensiero
laterale; nella ricerca interiore, diventano strumento di
introspezione e ascolto di sé.
La pratica del
mandala è un’esperienza gioiosa, creativa e amorevole verso sé
stessi, un’espressione libera da giudizi e schemi. È rigenerante,
perché riporta al presente e al corpo, proprio come nell’infanzia.
Ricorda la gioia di disegnare e colorare da bambini, la felicità di
impugnare le matite colorate e sentire il profumo del legno e della
carta. Disegnare e colorare i mandala permette di ritrovare quello
stato di pace e benessere in cui il tempo svanisce.
Se hai avuto
un’infanzia difficile e non hai ricordi di te che disegnavi
spensierata, sappi che posso capirti. Per questo, donati questa
opportunità e prenditi cura della bambina che vive in te. Il mandala
si prende cura di te mentre tu ti prendi cura della tua bambina
interiore, in un cerchio magico che risana e riunisce.”
Dopo
aver riletto “Un nuovo mondo” di Eckhart Tolle, ho maturato
nuove riflessioni sulla pratica del Mandala e il percorso di crescita
personale. Le parole di Tolle mi hanno aiutata a comprendere come la
creazione di Mandala possa essere determinante per la ricerca
interiore.
Tolle scrive: “Comunque
la vostra storia consiste non solo in memorie mentali ma anche in
memorie emozionali, vecchie emozioni che sono rivissute
continuamente… a causa della tendenza umana a perpetuare vecchie
emozioni, quasi tutti portano nel loro campo energetico un accumulo
di vecchio dolore emozionale, che io chiamo Corpo di dolore…
L’inizio della liberazione del corpo di dolore sta prima di tutto
nel rendervi conto che Avete un corpo di dolore“.
Disegno e coloro Mandala da anni, e
posso affermare che questa pratica, oltre a indurre un profondo
benessere, aiuta a riconoscere e accogliere amorevolmente le parti di
sé che tendiamo a rifiutare. Il Mandala guida all’ascolto imparziale
e non giudicante, aprendo a un nuovo stato di coscienza libero da
schemi mentali autogiudicanti. Questo rafforza l’autostima e
incoraggia a osare, a intraprendere nuovi progetti e a sperimentarsi
in ambiti inesplorati, portandoti fuori dalla comfort zone con
coraggio e onestà.
Come afferma J. Krishnamurti, “Noi
esseri umani siamo quello che siamo stati per milioni di anni –
enormemente avidi, invidiosi, aggressivi, gelosi, ansiosi, disperati,
con occasionali sprazzi di gioia e di amore…“.
Tornando al concetto di “corpo di dolore” di Tolle, lo paragono a un’ombra che può essere dissolta solo con la luce consapevolezza, ovvero con attenzione, presenza e onestà verso sé stessi, smettendo di nascondere le proprie “cose” sotto il tappeto.
Creare un Mandala può essere un
puro divertimento, ma è anche un potente strumento per riscoprire
chi sei veramente, al di là di ogni convinzione e identificazione, e
per riconoscere la gioia, l’armonia, l’amore e la bellezza che
risiedono in te.”
“Tutto ciò che il Potere del Mondo compie è realizzato in un cerchio. Il cielo è rotondo e io ho sentito dire che la terra è rotonda come un pallone e che anche tutte le stelle lo sono. Il vento, al colmo del suo furore, forma dei vortici. Gli uccelli costruiscono i loro nidi facendoli a cerchio. Il sole sorge e tramonta disegnando un cerchio. La luna fa lo stesso ed entrambi sono rotondi. Persino le stagioni, nel loro alternarsi, formano un grande cerchio e tornano sempre al punto di partenza. La vita dell’uomo è un cerchio dalla fanciullezza alla fanciullezza ed è lo stesso per ogni cosa che il potere anima“. Alce Nero – Uomo di medicina e Guida spirituale della tribù Sioux.
La parola Mandala deriva dal sanscrito e significa Cerchio. Il Cerchio riveste da sempre una grandissima importanza all’interno della simbologia sacra: non avendo né angoli né spigoli, né un inizio né una fine, è simbolo di compiutezza, di unione, di armonia e di perfezione.
Il Cerchio delinea uno Spazio e traccia un Fuori e un Dentro.
Mandala significa anche “Contenitore dell’Essenza”.
La creazione di un Mandala è un linguaggio simbolico che parla di te, di chi sei e di quale è la tua direzione in questo momento. E’ come una lente di ingrandimento che cattura attraverso la tua libera espressione creativa ciò che è dentro di te e lo manifesta all’esterno attraverso le forme e i colori. Questo è un modo bellissimo per conoscerti nel profondo e per risvegliare la tua Creatività giocando con matite, pennarelli, tempere, pastelli e acquerelli.
Un grande aiuto per la conoscenza del Mandala in occidente è sicuramente da attribuire al grande psichiatra svizzero C. G. Jung, il quale, senza sapere cosa fossero i mandala, iniziò a lavorare su se stesso utilizzando proprio la forma circolare per armonizzare il suo stato interiore liberando la sua mente e le sue emozioni. Jung studiò i mandala per oltre vent’anni, considerandoli l’archetipo dell’ordine interiore li introdusse poi all’interno dei suoi percorsi analitici proponendoli ai suoi pazienti. Alcuni suoi Mandala sono raccolti nel testo “L’arte di C. G. Jung” – Bollati Boringhieri – e in maniera molto più ampia il Mandala è trattato nel suo “Libro Rosso”, poiché questa forma era centrale nel suo viaggio di ricerca interiore, nel processo di unificazione e integrazione dell’io con il Sé, ovvero la piena realizzazione della propria individualità.
“Essi hanno lo scopo di portare la persona dalla confusione all’ordine senza che essa ne sia ogni volta consapevole di una tale intenzione. In tutti i casi i mandala esprimono ordine, equilibrio, totalità” C. G. Jung.
Il Mandala non è mai un fine ma un mezzo per il tuo benessere. Quando disegni un Mandala entri in uno spazio sacro all’interno del quale sentirti protetta e accolta come in un abbraccio materno, finalmente libera di poterti esprimere senza il timore di essere giudicata o di sentirti rifiutata. Tutto questo è già l’inizio della vera Guarigione.
La Guarigione nel Mandala è intesa come un profondo stato di pace e la consapevolezza che tutto è già perfetto così come è.